Heidegger, differenza tra Storia e Storiografia

Martin Heidegger

Oggi voglio parlarti di una distinzione fondamentale nel pensiero di Heidegger: quella tra storia e storiografia. Capire questa distinzione è essenziale per comprendere il suo punto di vista.

Martin Heidegger
Martin Heidegger

Iniziamo con “Essere e Tempo”, dove Heidegger introduce per la prima volta questa differenza, anche se è negli anni ’30 che il filosofo tedesco radicalizza il concetto, identificando nella storiografia uno degli aspetti più invasivi del pensiero calcolante, in cui l’ente prevale sull’essere.

In Essere e tempo, la storiografia è ancora radicata nella struttura ontologica dell’Esserci. Questo significa che i materiali storici come resti, monumenti e fonti varie sono ancora considerati documenti validi per accedere alla vita autentica. L’aspetto interpretativo ermeneutico prevale ancora e la funzione della storiografia è quella di tematizzare l’esserci storico, rivelando nel particolare l’universale.

Come riportavo sopra, è negli anni ’30 che la distinzione tra storia e storiografia diventa una vera e propria separazione di ambiti. Nei “Contributi alla filosofia”, Heidegger attribuisce alla storiografia una nuova dimensione chiamata “risonanza”, che rappresenta la consapevolezza compiuta del nichilismo, in cui il pensiero dell’ente ha abbandonato quello dell’Essere. In questo contesto, la storiografia è definita come “l’esposizione che fissa il passato dall’orizzonte delle attività calcolanti del presente“. È il modo in cui l’uomo solitamente narra e vive la storia, un modo avvolto nella negatività più totale. Di questa negatività, per inciso, l’uomo storicamente immerso nella macchinazione ne è all’oscuro.

I quaderni neri di Heidegger

Nei suoi Quaderni Neri, Heidegger esprime un attacco massiccio alla storiografia, soprattutto nelle sue riflessioni dal 1938 al 1941. Durante la guerra, Heidegger non è assolutamente d’accordo per il modo in cui gli uomini interpretano gli avvenimenti storici. Egli sostiene che la storiografia, intesa come la lettura metafisica della storia umana, impedisca all’essenza dell’Essere di emergere. Questo compito di intercettazione viene svolto dalla cultura, che spesso degenera nella forma dello spettacolo.

Heidegger sottolinea come la storia che conosciamo sia spesso influenzata dal mito e da allestimenti propagandistici (vedi Nazismo, Fascismo, Comunismo). Critica anche la creazione di istituti storici che indirizzano il lavoro degli studiosi, sottolineando come la storiografia sia basata sull’uomo come animale razionale, esposto al dominio del calcolo.

Un altro termine associato alla storiografia è lo storicismo, che tende a giudicare l’epoca attuale secondo i parametri del presente. Heidegger afferma che, nell’era della storiografia moderna, il passato diventa un costante presente, sempre disponibile e facilmente manipolabile. Questo presente non è consapevole di essere il passato stesso e spesso si illude di leggere correttamente gli eventi storici. Egli menziona anche il romanticismo e il classicismo come forme di storicismo, in cui si esprime un valore ideale che viene sovrapposto e abusato su ogni fenomeno storico.

L’incantesimo della storiografia nella cultura popolare

Secondo Heidegger, la storiografia si è fusa con la tecnica, diventando essenzialmente la stessa cosa. Questo non solo perché condividono un fondamento metafisico comune, ma anche perché entrambe si basano sull’uso e lo sfruttamento di ciò che è disponibile. La tecnica è diventata una sorta di storiografia della natura, arrivando a impadronirsi di tutto il sapere e a sovvertirlo. In questo processo, l’uomo stesso è diventato un obiettivo delle ideologie che cercano di sfruttarlo. Oggi, con l’accesso a un’enorme quantità di conoscenze a basso costo, molti si sono uniti al club dell’erudizione superficiale.

Un ruolo chiave in questa popolarizzazione della storia è stato svolto dal giornalismo. Heidegger afferma che il giornalismo rappresenta la principale forma di espressione della storiografia moderna, trasformandosi in una sorta di propaganda rivolta al passato. Gli storici stessi sembrano essere avidi di questo tipo di narrazione della storia mondiale.

La storiografia ha esercitato un incantesimo sulla cultura popolare, infiltrandosi nella tecnica e nel giornalismo. È importante essere consapevoli di come la nostra comprensione della storia sia influenzata da queste forze e cercare di sviluppare un approccio critico verso le narrazioni che ci vengono presentate. La storia è un tesoro prezioso che merita di essere studiato con rigore e rispetto, al di là delle semplificazioni superficiali che spesso ci vengono offerte.

Conclusioni

La distinzione tra storia e storiografia nel pensiero di Heidegger è dunque un concetto complesso, ma fondamentale per comprendere il suo pensiero filosofico.

La storia, secondo Heidegger, non cerca semplicemente le cause ed effetti, ma si concentra sulle origini del necessario. Per comprenderla nel modo in cui la intendeva Heidegger, dobbiamo prima chiarire alcuni concetti chiave. Egli sosteneva che dobbiamo partire dalla comprensione dell’identità radicale tra pensiero ed essere, un’identità che la filosofia moderna ha distorto con il suo soggettivismo.

Solo attraverso una comprensione corretta di questa identità possiamo riattivare la domanda sull’essenza dell’essere umano e ripristinare la vera filosofia. Questa domanda porta alla nascita della coscienza autentica, che Heidegger chiama “ipseità”. Il vero storico è quindi il filosofo, perché solo così si può andare oltre la storia come semplice storiografia e entrare nella storia come decisione.

Per Heidegger, la storia è destinata a accadere ed è scritta nell’Essere stesso, è un “avvenimento”. La verità dell’Essere è il fondamento della storia, ed è attraverso questo fondamento che siamo custodi dell’essere umano e della natura fondamentale dell’uomo come fondatore. In sostanza, filosofare e fare storia, secondo Heidegger, significa esistere alla luce del fondamento e essere pensatori della lontananza.

Le riflessioni di Heidegger sulla storiografia ci invitano a riflettere sul modo in cui leggiamo e interpretiamo la storia. Ci sfidano a non cadere nelle trappole dello storicismo e del mito, ma a cercare di comprendere l’essenza dell’Essere al di là delle interpretazioni convenzionali.

Spero che questo breve blog post sia stato interessante e ti abbia stimolato a riflettere sulla storia e sul suo significato. A presto con nuovi argomenti interessanti!

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