Platone fu oggetto di derisione da parte dei suoi contemporanei alla fine della sua carriera a causa di un’opera che stava componendo. Di conseguenza, decise di non completarla. Nei suoi dialoghi “Timeo” e “Crizia” (quest’ultimo rimasto incompiuto), Platone narra che alcuni “misteriosi sacerdoti egiziani” della città di Sais raccontarono al celebre statista ateniese Solone (638 a.C. – 558 a.C.) una storia riguardante l’esistenza di una “Grande Isola” situata vicino alle “Colonne d’Ercole”. Platone la denomina “Atlantide” o “Terra di Atlante”.
Erodoto e Atlantide
I Greci del suo tempo erano a conoscenza del fatto che oltre 40 anni prima di Platone, il celebre storico Erodoto (484 a.C. – 430 a.C.) nel suo libro “Storie” aveva chiamato con il nome “Atlante” la catena montuosa che oggi corrisponde al Marocco. Vale la pena notare che tale denominazione è ancora in uso oggi: Monti dell’Atlante. Pertanto, non esisteva alcuna “grande isola” ai piedi dell’Atlante. Nel suo racconto, Platone affermava, citando i “misteriosi sacerdoti egizi”, che quest’isola esisteva 9.000 anni prima di Solone, ovvero circa 11.500 anni fa. Questa affermazione suscitò ilarità tra la gente dell’epoca, poiché 9.000 anni prima di Solone il mondo non esisteva nemmeno secondo la loro concezione. Tuttavia, “la Terra di Atlante” rimase dov’era stata indicata da Platone.
L’esistenza di Atlantide confermata dal satellite Palsar
Solo pochi anni fa, il satellite giapponese PALSAR ha confermato le parole del celebre filosofo greco. Chiunque fossero stati quei “misteriosi sacerdoti egiziani” che avevano raccontato a Solone (e tramite lui a Platone) dell’esistenza di un’enorme isola vicino alle montagne di Atlante, nella Terra di Atlante (o Atlantide), avevano ragione. Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” il 10 novembre 2015 e firmato da C. Skonieczny, parla di un “grande sistema fluviale nel Sahara occidentale, che trae le sue sorgenti dagli altopiani dell’Hoggar e dalle montagne dell’Atlante meridionale in Algeria. Questa valle fluviale, chiamata Tamanrasett, è stata descritta come un possibile vasto e antico sistema idrografico”.
Ma è davvero quella l’Isola di Atlantide? Nel suo racconto, Platone afferma che nelle vicinanze dell’Isola di Atlantide c’erano due strutture uniche nel loro genere. Una di queste strutture geologiche naturali era stata creata direttamente da Poseidone, e quindi è chiamata “Isola di Poseidone”. Si trattava di una montagnetta centrale, circondata da tre anelli di mare e due di terra, perfettamente concentrici. Non si fa alcun riferimento alla dimensione dell’isola, ma si afferma che era considerata “sacra”, inaccessibile e disabitata. La seconda struttura, su cui gli esseri umani costruirono una città, viene denominata “Isola della Metropoli”. Questa struttura geologica naturale era molto simile alla precedente, ma stavolta vengono fornite le sue dimensioni. L’isola centrale era piatta e aveva un’ampiezza di circa 900 metri, seguita da tre cerchi di mare e due di terra, perfettamente concentrici. L’ampiezza totale ammontava a circa 5 chilometri. Attorno a questa struttura geologica naturale (che ospitava il re e la nobiltà) si estendeva la vera e propria città di Atlantide. I satelliti hanno individuato queste due strutture lungo il corso del fiume Tamanrasett. Questo corrisponde perfettamente alla descrizione dell'”isola di Poseidone” fornita da Platone.
Conclusioni
Oggi i satelliti hanno mappato l’intera superficie terrestre e non sono state trovate altre strutture simili sulla Terra con quelle dimensioni o caratteristiche. Sono uniche. Pertanto, finché non verrà scoperto nulla di simile in altre parti del mondo, possiamo affermare, basandoci sulle prove fornite dalla tecnologia più moderna, di aver effettivamente trovato la terra di cui parlava Platone: Atlantide. Di conseguenza, i “misteriosi sacerdoti egiziani” non mentirono a Solone e, di conseguenza, a Platone, quando dissero che “una Grande Isola” si trovava ai piedi del monte Atlante circa 11.500 anni fa.
Se desideri approfondire l’argomento, ti consiglio la lettura del libro “HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA”.
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