Schopenhauer: Parerga e Paralipomena

Leggiamo insieme alcune riflessioni tratte da Parerga e Paralipomena, un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ama la filosofia.

La sapienza e l’introspezione di questo grande filosofo emerge in tutta la sua chiarezza.

“La vera e profonda pace del cuore e la perfetta tranquillità d’animo, che costituiscono subito dopo la salute il più grande bene terreno, si troveranno quindi soltanto nella solitudine, e come stato d’animo duraturo solo nel più profondo isolamento. Se in tal caso la propria individualità è grande e ricca, si godrà dello stato più felice che possa venir ritrovato su questa povera terra. […]

Chi di fronte a tutte le disgrazie rimane tranquillo, dimostra di sapere quanto siano colossali e innumerevoli i mali possibili della vita: per questo motivo egli considera quello ora intervenuto come una piccola parte di quanto potrebbe verificarsi. […]

È una grande stoltezza perdere interiormente, per guadagnare esteriormente, cioè abbandonare del tutto o in gran parte la propria tranquillità, il proprio ozio e la propria indipendenza, per posizioni brillanti, sfarzi, titoli e onori. […]

Il possedere in sé tanto da non aver bisogno di compagnia, è una grande felicità già per il fatto che quasi tutte le nostre sofferenze sorgono dalla società, e che la tranquillità d’animo, che dopo la salute costituisce l’elemento essenziale della nostra felicità, è messa in pericolo da ogni compagnia, e non può quindi sussistere senza una misura notevole di solitudine”.

Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena