Schopenhauer: La saggezza della vita

Gli aforismi su “La saggezza della vita” di Arthur Schopenhauer costituiscono un classico della letteratura filosofica che lo conferma tra i grandi moralisti di tutti i tempi. Dopo aver dipinto il grande affresco della sua concezione del mondo e dell’uomo nelle opere più rigorosamente filosofiche, qui Schopenhauer dà ad essa nuova vita, facendola diventare carne e sangue, sapienza pratica e concreta conoscenza degli uomini, della società, della cultura, come anche della natura più intima della nostra esistenza. E traccia così una via che dovrebbe consentirci di vivere, se non proprio felicemente, il meno infelicemente possibile.
Nel suo incipit scrive così: “Aristotele nella sua Etica, ha diviso i beni della vita umana in tre classi: beni esteriori, dell’anima e del corpo. Non conservando che la divisione in tre io dico che ciò che distingue le sorti dei mortali può essere ridotto a tre condizioni fondamentali. Esse sono:
– Ciò che si è: dunque la personalità nel suo senso più lato. Per conseguenza qui si comprende la salute, la forza, la bellezza, il temperamento, il carattere morale, l’intelligenza ed il suo sviluppo.
– Ciò che si ha: dunque proprietà e ricchezza d’ogni natura.
– Ciò che si rappresenta: è noto che con questa espressione s’intende la maniera colla quale altri si figura un individuo, quindi ciò che questi è nell’altrui rappresentazione.
Tutto ciò consiste dunque nell’opinione altrui a suo riguardo, e si divide in onore, grado e gloria.
I veri vantaggi personali, quali una gran mente o un gran cuore, sono in rapporto ad ogni vantaggio di grado, di nascita, pur anche regale, di ricchezza, ecc…[…] le medesime circostanze, i medesimi avvenimenti esterni impressionano ogni individuo in modo affatto differente, e, quantunque tutti siano posti nello stesso mezzo, ognuno vive in un mondo differente.
È dunque facile veder chiaramente quanto la nostra felicità dipenda da ciò che siamo, dalla nostra individualità, mentre non si tiene conto il più delle volte che di ciò cheabbiamo o di ciò che rappresentiamo.”