L’uomo è naturalmente buono, è la società che lo corrompe

“Tutte le cose sono create buone da Dio, tutte degenerano tra le mani dell’uomo. Egli costringe un terreno a nutrire i prodotti di un altro, un albero a portare frutti non suoi; mescola e confonde i climi, gli elementi, le stagioni; mutila il cane, il cavallo, lo schiavo; tutto sconvolge, tutto sfigura, ama la deformità, le anomalie; nulla accetta come natura lo ha fatto, neppure il suo simile: pretende ammaestrarlo per sé come cavallo da giostra, dargli una sagoma di suo gusto, come ad albero di giardino”.

Jean-Jacques Rousseau, Emilio o dell’educazione , un libro di grande riflessione filosofica e pedagogica fondata sul principio che “l’uomo è naturalmente buono” ed è la società che lo corrompe.

Nella sua opera precedente, “Il contratto sociale”, egli sostiene che bisognerebbe rinnovare la società anche da un punto di vista politico; con “L’Emilio” intende sottolineare che nulla si può fare se non si parte dall’educazione che serve a creare uomini nuovi in una società nuova. «Si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti»