La filosofia, derivante dal termine greco “amore per la sapienza”, ebbe origine in Grecia nel VII secolo a.C. come riflessione sulle origini del pensiero e dell’universo, nonché come ricerca critica della verità nella vita umana. Rispetto alle culture orientali contemporanee o precedenti, il pensiero greco, influenzato da una situazione socio-politica particolare e da una tradizione poetico-letteraria distintiva, si caratterizzò per una maggiore propensione alla ricerca della conoscenza e una volontà più attiva e flessibile di interrogarsi sulle cause e i principi delle cose. Scopriamo insieme la nascita della filosofia.
Lo spirito Greco
Secondo Diogene Laerzio, la parola “filosofia” fu coniata da Pitagora per indicare l’amore per la sapienza e la ricerca della verità, che si sviluppò come scienza e saggezza nella civiltà greca da Talete in poi. La teoria di un’origine orientale della filosofia greca, basata su alcune somiglianze tra i primi filosofi e la saggezza dell’Asia orientale, non è più supportata. La filosofia greca, infatti, assume da sempre significati originali. Prima di tutto, la filosofia è un’indagine autonoma e razionale accessibile a ogni individuo pensante, mentre la saggezza orientale è legata a una tradizione custodita esclusivamente dalla casta sacerdotale. Inoltre, la filosofia è contemplazione, un’osservazione disinteressata priva di scopi pratici, mentre la scienza orientale è principalmente motivata da problemi concreti. Infine, la filosofia è una forma di conoscenza che guida l’azione umana, ponendosi liberamente e criticamente di fronte alle abitudini e alle tradizioni, senza rappresentare una verità rivelata o assoluta.
Le condizioni socio-politiche
La maturazione di contesti storico-socio-politici specifici ha favorito lo sviluppo della filosofia nell’antica Grecia, nei secc. VII-VI a.C. durante la transizione da un’economia agricola a una basata sull’artigianato e il commercio. Ciò ha consentito a una parte della popolazione (gli uomini liberi) di godere di un certo benessere e di dedicarsi a attività non strettamente pratiche o remunerative. Due fattori principali sono da considerare:
- L’emergere di ordinamenti repubblicani all’interno delle città-stato (pólis), che hanno rafforzato il senso di appartenenza dello cittadino allo Stato e al bene comune, incoraggiando la partecipazione attiva e generando una maggiore richiesta di istruzione e riflessione teorico-concettuale. Queste esigenze sono state accolte dai primi filosofi.
- La fondazione delle colonie greche, inizialmente nelle regioni orientali dell’Asia Minore e successivamente nel sud Italia (Magna Grecia), per poi ritornare infine alla madrepatria. Le colonie godevano di maggiori libertà e prosperità economica, oltre ad essere esposte a diverse tradizioni e costumi culturali rispetto alla madrepatria. Queste condizioni hanno permesso lo sviluppo di una ricerca autonoma e critica di natura razionale.
La cultura prima della nascita della Filosofia
La cultura greca pre-filosofica anticipa tematiche dei primi filosofi, in particolare nella poesia epica, riflessione morale e religione. La poesia epica greca ha valore educativo, racchiude costumi, valori e credenze diffuse, fornendo principi e verità universali. Gli dei sono presentati come uomini ideali o ingigantiti, con passioni terrene, mentre la giustizia impersonata dalla dea Dike determina l’ordine nelle vicende umane. Personaggi come Achille, Ettore e Odisseo rappresentano l’areté (virtù) che influenzerà la civiltà greca successiva. La riflessione morale dei Sette Sapienti, in particolare Solone, evidenzia l’importanza della giustizia e della misura nella vita associata. La religione greca si divide in due indirizzi: la religione pubblica, politeista e naturalista, richiede la venerazione di divinità tramite offerte e culti sacrali; la religione dei misteri valorizza gli istinti umani e naturali, rispondendo a una profonda esigenza spirituale. L’orfismo, con la sua visione dualistica dell’anima e del corpo, promuove la liberazione attraverso riti iniziatici e purificatori, mentre i culti dionisiaci favoriscono l’ebbrezza e l’esaltazione psicofisica come forma di liberazione dall’autocontrollo.
Rapporto tra Mito e Filosofia
Il mito nella cultura della Grecia arcaica non è semplicemente un insieme di invenzioni fantastiche o un opposto alla riflessione razionale della filosofia. Mito e filosofia condividono la volontà di conoscere e spiegare il mondo, ma differiscono in diversi aspetti:
- Il mito esprime direttamente e tramite narrazione l’oggetto della sua ricerca, mentre la filosofia è un sapere riflessivo che opera per astrazione.
- Il mito rappresenta un corpus di conoscenze fisse e sedimentate, senza possibilità di rielaborazioni libere e autonome come avviene nella tradizione filosofica.
- Il mito non contempla l’analisi critica e la verifica, aspetti centrali nella ricerca filosofica, che mira costantemente a vagliare e perfezionare il possesso della verità e delle proprie certezze.
Glossario
Antropomorfismo
Attribuzione di sembianze fisiche umane, di caratteri personali, di comportamenti morali a fenomeni naturali, ad animali e divinità. Concezioni antropomorfiche della divinità sono testimoniate fin dalla remota antichità da reperti archeologici, a cui si affiancano successivamente opere letterarie, come i poemi di Omero ed Esiodo. Contro la tendenza all’antropomorfismo insorge fin dai suoi inizi la filosofia: con Senofane, poi con i filosofi posteriori (a eccezione degli epicurei) e, in particolare, con il cristianesimo.
In epoca moderna il problema dell’antropomorfismo nella religione verrà affrontato con decisione da B. Spinoza, dagli illuministi e, nell’800, da L. Feuerbach.
Metempsicosi
Credenza nella trasmigrazione dell’anima da un corpo all’altro in esistenze che si succedono nel tempo. Il termine, coniato nei primi secoli dell’era cristiana, significa letteralmente “passaggio dell’anima” e designa una dottrina assai diffusa nell’antichità sia greca, sia orientale e tramandata nel pensiero esoterico sino all’età moderna. La metempsicosi è elemento essenziale dell’orfismo ed è oggetto dell’insegnamento di Pitagora. Anche Empedocle ne parla nelle Purificazioni, mentre in Platone se ne trovano due diverse interpretazioni come destino dell’anima per eccesso d’attaccamento alla vita corporea (nel Fedone) e come prospettiva propria di tutte le anime che, terminato il ciclo millenario della vita ultraterrena, devono tornare a incarnarsi (nella Repubblica). In linea con la duplice interpretazione platonica lo gnosticismo la interpreta quale via di espiazione e di iniziazione alla visione della sapienza vera. In età rinascimentale, sulla scia di G. Bruno e B. Telesio, molti pensatori reinterpretano la metempsicosi come principio della filosofia naturale. La metempsicosi è parte fondante delle concezioni religiose induiste e buddiste.
Questo articolo sulla nascita della filosofia risponde alle seguenti domande
- Perché la filosofia può essere considerata una creazione originale della cultura greca?
- Che cos’è la filosofia?
- Quali particolari condizioni socio-politiche hanno favorito la nascita della filosofia?
- Quali interrogativi filosofici sono già presenti nella cultura della Grecia arcaica prima
del sorgere della filosofia? - Come si pone il mito nei confronti del discorso filosofico?