La dottrina del mondo delle idee di Platone, raggiunta con la Seconda navigazione, rappresenta una concezione filosofica di grande importanza. La parola “idea” deriva dalla radice greca “id-“, che è correlata al verbo “orao”, che significa “vedere”. Pertanto, l’idea non può essere vista con gli occhi, ma può essere compresa solo attraverso l’intelletto. La percezione degli oggetti sensibili risveglia il ricordo delle idee che risiedono nell’iperuranio, consentendo di valutare l’inferiorità e la mancanza degli oggetti sensibili rispetto ad esse.
Il mondo delle idee: l’idea di bello
Un oggetto sensibile, per esempio, può essere considerato bello, ma non coincide mai con l’idea di bellezza nella sua perfezione e immutabilità. L’idea di bellezza rappresenta il modello e il criterio secondo cui possiamo definire come belli determinati oggetti. Infatti, è grazie alla presenza dell’idea di bellezza che possiamo attribuire a questi oggetti l’attributo di “bello”.
Nei primi dialoghi di Platone, Socrate si dedicava alla ricerca di definizioni corrette per rispondere alla domanda “Che cos’è x?” (dove x può essere “bello”, “giusto” e così via). Per Platone, la risposta a questa domanda consiste nel rintracciare l’idea corrispondente (come l’idea di bellezza o di giustizia). L’idea rappresenta quindi un concetto “universale”, nel senso che gli oggetti sensibili, ai quali l’idea si applica (come oggetti belli o giusti), sono casi particolari o esempi specifici dell’idea stessa. Una persona bella o una sedia bella sono esempi particolari di bellezza, ma non sono la bellezza stessa.
L’immutabilità delle idee
Mentre gli oggetti sensibili sono caratterizzati dal divenire e dal mutamento, solo le idee possono essere considerate stabili e immutabili. È proprio questa differenza ontologica che fa delle idee dei modelli rispetto agli oggetti sensibili corrispondenti. Ad esempio, l’attività di un artigiano, come un costruttore di letti, può essere descritta da Platone come un processo che mira a modellare un materiale specifico (come il legno) secondo l’idea del letto, alla quale egli fa costantemente riferimento con il suo pensiero. L’idea possiede quindi un’esistenza autonoma e non dipende dalla sua possibilità di essere pensata, ma è ciò a cui gli oggetti sensibili partecipano. La partecipazione all’idea di bellezza, ad esempio, rende un determinato oggetto sensibile bello.
La dottrina delle idee di Platone offre una prospettiva affascinante sulla natura delle idee e il loro ruolo nel nostro modo di comprendere il mondo. Attraverso questa concezione, Platone ci invita a riflettere sulla differenza tra l’apparenza degli oggetti sensibili e la realtà delle idee che li sottende, aprendo la strada a importanti considerazioni filosofiche sulle forme e l’esistenza stessa.
La quadruplice valenza delle idee
Le idee hanno una quadruplice valenza che Platone ha esplorato nel suo pensiero filosofico. In primo luogo, hanno una valenza ontologica, che si riferisce al fatto che le cose si assomigliano perché partecipano all’idea corrispondente. Le idee sono ciò che definisce la vera natura delle cose, che imitano le idee stesse.
In secondo luogo, le idee hanno una valenza gnosologica, che riguarda la conoscenza umana. Noi conosciamo le cose perché facciamo riferimento alle idee. Ad esempio, conosciamo l’uguaglianza perché facciamo riferimento all’idea di uguaglianza, che esiste in una dimensione diversa dalla realtà empirica. Due uomini si assomigliano perché partecipano all’idea di uomo.
La terza valenza è quella assiologica, che si riferisce ai valori. Le idee sono i modelli che guidano ogni cosa verso il bene, che è lo scopo ultimo di ogni cosa. Ad esempio, per un cavallo il bene sarà correre veloce. Tuttavia, le imitazioni delle idee non possono mai essere identiche al modello stesso. Questo è dovuto al fatto che le idee nell’iperuranio non hanno forma, colore o dimensioni. Quindi, se disegniamo un triangolo bianco, esso sarà diverso dal modello che non aveva alcun colore e che paradossalmente ne aveva tutti.
Infine, le idee hanno una valenza di unificazione della molteplicità. Gli uomini possono essere molti, ma l’idea di uomo è una sola. L’idea di uomo rappresenta l’essenza comune che unisce tutti gli individui della specie umana.
La causa finale
Platone sostiene anche la causa finale, secondo cui il fine stesso di un oggetto o di un concetto è la sua causa. Ad esempio, la causa finale di una casa è il fatto di essere abitata da persone. Ci sono anche delle “concause” o condizioni necessarie affinché un evento si verifichi, come i mattoni e il cemento per la costruzione di una casa. Tuttavia, la vera causa finale è l’idea stessa, il modello secondo cui la casa viene costruita. Il fine della casa è essere realizzata nel modo migliore possibile, seguendo l’idea di casa, che rappresenta l’ideale di perfezione per quella categoria.
Conclusioni sulla dottrina del mondo delle idee
Le idee di Platone offrono una prospettiva affascinante sulla natura delle cose e sulla conoscenza umana. Ci invitano a riflettere sulla relazione tra le idee e il mondo sensibile, nonché sulla loro importanza per comprendere la realtà e perseguire il bene.