Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici

“Quanto meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, quanto meno pensi, ami, fai teorie, canti, dipingi, verseggi eccetera, tanto più risparmi, tanto più grande diventa il tuo tesoro che né i tarli né la polvere possono consumare, il tuo capitale. Quanto meno tu sei, quanto meno realizzi la tua vita, tanto più hai; quanto più grande è la tua vita alienata, tanto più accumuli del tuo essere estraniato. Tutto ciò che l’economia ti porta via di vita e di umanità, te lo restituisce in denaro e ricchezza.

Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’avaro cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente alla loro convertibilità in denaro, che, a questo punto si presenta agli occhi dell’avaro come la forma astratta di tutti i piaceri che tuttavia non vengono goduti.”

Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici

I Manoscritti economico-filosofici del 1844 (detti anche Manoscritti di Parigi) furono scritti tra l’aprile e l’agosto 1844 da Karl Marx, mai stampati in vita vengono pubblicati per la prima volta nel 1932 da alcuni ricercatori sovietici.

Nel sistema capitalistico, secondo Marx, l’uomo esiste principalmente come lavotore e, secondariamente come individuo.

Il lavoratore dipende dal lavoro per sopravvivere come lavoratore, non per vivere. Il lavoro, di conseguenza, serve solo per creare più ricchezza anziché ottenere l’appagamento ed il soddisfacimento dei propri desideri.